I Cluster Tecnologici Nazionali sono reti di soggetti pubblici e privati che operano sul territorio nazionale in settori quali la ricerca industriale, la formazione e il trasferimento tecnologico. Funzionano da catalizzatori di risorse per rispondere alle esigenze del territorio e del mercato, coordinare e rafforzare il collegamento tra il mondo della ricerca e quello delle imprese.
Ciascuna aggregazione fa riferimento a uno specifico ambito tecnologico e applicativo ritenuto strategico per il nostro Paese, di cui rappresenta l’interlocutore più autorevole per competenze, conoscenze, strutture, reti e potenzialità. Come strumenti di coordinamento, consultazione e riferimento, elaborano proposte e strategie per accelerare i processi di innovazione e aumentare la competitività industriale del sistema Paese. I Cluster hanno il compito di:
Nel 2012 il Miur, coerentemente con le priorità delineate nel Programma dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, ha promosso la nascita e lo sviluppo dei primi otto Cluster Tecnologici Nazionali, ad alcuni dei quali partecipa anche l’Università della Tuscia.
In data 22 maggio 2018 il C.d.A. ha approvato l’ulteriore adesione dell’Ateneo ai Cluster SPRING e C.L.A.N., in considerazione dell’interesse generale dell’Università della Tuscia ai C.T.N., quali leve strategiche per il miglioramento dei risultati delle attività di ricerca scientifica di tutti i propri dipartimenti.
Di seguito sono riportati i dettagli aggiornati al 31/12/2018 relativi ai cluster ai quali partecipa l’Ateneo:
I dipartimenti coinvolti sono tutti quelli presenti in Ateneo. Il referente del Cluster Spring è il Prof. Raffaele Saladino.
Il cluster SPRING mette a sistema soggetti innovativi attivi per lo sviluppo dell’intera filiera della chimica verde al fine di approdare a una nuova economia (bioeconomia). L’obiettivo è contribuire a creare le condizioni per lo sviluppo di un contesto e di un tessuto industriale e accademico attrattivo, dinamico, innovativo, competitivo e in continua crescita.
Quindi il cluster SPRING favorisce la creazione di una comunità forte, coesa e rappresentativa, ne rappresenta gli interessi di fronte alle istituzioni regionali, nazionali, europee ed internazionali, ne promuove la visibilità e la conoscenza da parte del pubblico generale e specialistico. Per raggiungere i propri obiettivi identifica e valorizza le sinergie esistenti e potenziali con tutti gli attori esistenti a livello regionale, nazionale, europeo e globale.
Per quanto riguarda le attività svolte nell’anno 2018 SPRING ha incoraggiato lo sviluppo di partenariati che svolgono attività di ricerca lungo tutta la filiera della bioeconomia, in un rapporto equilibrato tra enti pubblici ed enti privati funzionali alla partecipazione a Bandi a livello regionale, nazionale e nell’ambito del programma europeo Horizon 2020.
SPRING ha inoltre coordinato e incentivato la formazione di network in relazione al bando PON “Progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 aree di specializzazione individuate dal PNR 2015-2020” per l’area CHIMICA VERDE. Nel 2018 sono stati approvati progetti che hanno coinvolto sempre strutture associate a SPRING. Nel caso dell’Università degli studi della Tuscia sono state presentate due proposte di cui una è stata valutata positivamente (acronimo della proposta PERCIVAL) ma in una posizione in graduatoria che non ha permesso al momento la finanziabilità, mentre, il progetto dal titolo “Nanotecnologie chimiche green per la protezione sostenibile delle piante” (acronimo NEMESI – codice ARS01_01002) (Responsabile di UO il Prof. Balestra Giorgio Mariano), è risultato tra i progetti finanziati.
Incoraggiando lo sviluppo della Bioeconomia e di un più ampio modello di economia circolare, SPRING promuove iniziative connesse anche al sistema formativo, secondo un paradigma educativo che permette l’acquisizione di una serie di competenze aggiuntive e trasversali in termini di approcci, conoscenze e soft skills, attraverso progetti di inserimento e azioni pilota nel settore Green Jobs, sfruttando le professionalità e competenze già esistenti sui territori per favorire la crescita diffusa di un terreno comune di cultura sulla Bioeconomia.
SPRING figura tra gli enti che hanno fornito il loro endorsement al Master Interuniversitario di Secondo Livello BIOCIRCE – Bioeconomy in the Circular Economy, giunto nel 2019 alla sua terza edizione. Promosso dall’Università degli Studi di Milano Bicocca, dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, dall’Università degli Studi di Torino e dall’Università Bologna Alma Mater Studiorum, e con la collaborazione di partner non accademici, BIOCIRCE è il promo master con l’obiettivo di formare figure professionali specializzate nella Bioeconomia in linea con le politiche europee e mondiali.
Sono coinvolti nel presente CLUSTER i dipartimenti Dafne, Deb e Dibaf. Il Referente per l’Ateneo è il Prof. Giuseppe Scapigliati.
Il cluster Big ha per oggetto lo sviluppo e il consolidamento del cluster tecnologico nazionale nell’ambito dell’economia del mare, in coerenza con quanto definito dal Programma nazionale per la Ricerca 2015-2020, approvato dal CIPE con delibera del 1Maggio 2016, per generare, all’intersezione tra ricerca pubblica e privata, opportunità di sviluppo tecnologico e innovativo per il sistema industriale marino e marittimo dell’Italia.
L’Associazione si propone come struttura aperta alla partecipazione incrementale di tutti gli attori nazionali interessati ai temi della Blue Growth, con la finalità di creare un’unica realtà aggregativa di valenza nazionale (community), capace di essere efficacemente rappresentativa del settore di riferimento in una prospettiva internazionale, e come punto di incontro con le Amministrazioni regionali e nazionali.
Il fronte scientifico di BIG è rappresentato da un gruppo ampio di Università e dalla totalità degli Enti Pubblici di Ricerca che a vario titolo si occupano di mare, mentre il fronte industriale vede la presenza diretta di molti player di primo piano (nazionali e internazionali) e con una vasta presenza di PMI e di aggregazioni territoriali, che svolgono anche un ruolo indispensabile di collegamento con le Regioni.
L’Università della Tuscia ha aderito al Consorzio nel 2018, le attività hanno riguardato principalmente l’avvio di un percorso di coordinamento di tutti gli attori settoriali in modo da giungere rapidamente a: elaborare un’agenda strategica e produrre roadmap tecnologiche, identificare necessità di infrastrutturazione e di investimento in formazione e capitale umano, mobilitare l’industria e il sistema della ricerca e della formazione, sviluppare investimenti pubblico-privato in ricerca, promuovere l’accesso ai finanziamenti europei, promuovere la condivisione di conoscenze tra sistema pubblico e industria, e verso la società civile.
Sono coinvolti nel presente CLUSTER i dipartimenti DISUCOM, DISTU, DIBAF e DEIM. Il Referente del presente Cluster è il Prof. Giovanni Fiorentino.
Il cluster ha per oggetto la definizione e l’aggiornamento di una roadmap tecnologica e di sviluppo dell’area di specializzazione del cluster, l’attività di animazione della comunità di ricerca industriale e di supporto alla realizzazione della roadmap tecnologica e di sviluppo.
Le tematiche trattate sono relative allo Sviluppo di un Cluster tecnologico nel settore delle Tecnologie per il Patrimonio Culturale.
Nel 2018 il cluster TICHE ha avviato la realizzazione di un sistema di innovazione territoriale di valenza nazionale, mediante la connessione in rete, l’integrazione interregionale e il governo delle competenze e delle risorse delle strutture pubbliche e private di ricerca, sviluppo e produzione, di gestione delle tecnologie e dell’innovazione, di trasferimento tecnologico applicato al campo dei Beni Culturali.
In particolare, la fondazione TICHE ha varato sette gruppi di lavoro afferenti alle seguenti traiettorie tecnologiche:
La fondazione TICHE si avvale in particolare per quanto riguarda la regione Lazio dell’operato sinergico del Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali che vede l’Università della Tuscia tra i partner fondatori con l’obiettivo di costituire un centro di aggregazione e integrazione di competenze tecnologiche applicabili alla conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio storico artistico e culturale della regione Lazio.
Il Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N è stato istituito con Decreto di Riconoscimento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 122 del 27 maggio 2019. Il Responsabile Scientifico nel 2018 è stato il Prof. Mauro Moresi, attualmente in carica vi è la Prof.ssa Stefania Masci, delegato Emanuele Blasi. I dipartimenti coinvolti sono il DIBAF e il DAFNE.
L’Associazione intende promuovere e agevolare la ricerca industriale, l’innovazione, lo sviluppo precompetitivo e la formazione nel settore agroalimentare nazionale, prevedendo anche interventi specifici in favore delle aree del Mezzogiorno. Dal 5 Febbraio 2018, avvenuto il riconoscimento da parte del Miur, il Cluster è la cabina di regia per la ricerca e l’innovazione nel settore agroalimentare che si pone l’obiettivo di suggerire al MIUR e alle altre Istituzioni nazionali e regionali competenti le priorità di R&I del settore e le relative necessita` di investimento in ricerca e formazione.
Dallo Statuto, i principali obiettivi sono:
– agevolare la mobilitazione di relazioni stabili e livello regionale, nazionale e internazionale tra il sistema della produzione, dei servizi, della ricerca e della formazione, con particolare riferimento all’area del Mezzogiorno;
– valorizzare le collaborazioni pubblico/private tramite azioni per la ricerca industriale, innovazione trasferimento tecnologico mediante la promozione di progetti di ricerca industriale, sviluppo precompetitivo, innovazione e formazione, favorendo al contempo il potenziamento delle reti di ricerca e lo sviluppo degli Associati e dei Cluster regionali;
– partecipare attivamente alla programmazione nazionale ed europea affiancando i policy maker nell’identificazione delle linee di investimento prioritarie per la ricerca industriale, individuando le traiettorie tecnologiche strategiche per il settore, ed in particolar modo la rappresentanza italiana nei tavoli della ricerca europea coinvolti nella preselezione delle tematiche da inserire nei bandi europei e nelle Agende Strategiche europee
– definire e comunicare le azioni e i risultati ottenuti nell’implementazione del Piano di Azione del Cluster attraverso momenti di comunicazione, formazione e diffusione sia in contesti formali (consultazioni pubbliche, etc.) che informali (organizzazione di seminari, convegni ed altri eventi di creazione e divulgazione delle conoscenze) che operando collaborazioni con Cluster affini tra cui, industria 4.0, Spring-chimica verde e economia blu-Blu Growth.
Per monitorare le necessità del settore in modo costante il Cluster ha scelto di lasciare aperta la possibilità ai soci di condividere schede di presentazione di progetti legati ad una o più delle traiettorie identificate. È disponibile una piattaforma di condivisione tra i soci che permetterà di mantenere aggiornata l’offerta di soluzioni innovative disponibili e al contempo di monitorare le richieste di innovazione.
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