La lavoratrice comunica il proprio stato di gravidanza non appena accertato inviando a mezzo protocollo
I seguenti documenti:
La lavoratrice è tenuta a presentare, a mezzo protocollo, entro 30 giorni dall’evento del parto la dichiarazione sostitutiva di nascita del figlio.
Come richiederlo
La lavoratrice in stato di gravidanza ha diritto a permessi retribuiti per l’effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici ovvero visite mediche specialistiche,
nel caso in cui questi debbano essere eseguiti durante l’orario di lavoro. Alla lavoratrice che usufruisce di detti permessi spetta l’intera retribuzione.
Come richiederlo
L’interruzione della gravidanza, spontanea o volontaria, nei casi previsti dagli artt. 4, 5 e 6 della legge n. 194/1978 è considerata a tutti gli effetti come malattia, pur non rientrando nel conteggio del comporto per malattia.
Congedo di Maternità obbligatorio (artt. 16 c. 1 d.Lgs. 151/01)
Per congedo di maternità si intende l’astensione obbligatoria dal lavoro della lavoratrice per un periodo di 5 mesi che precede e segue il parto. La lavoratrice ha diritto di fruire del congedo di maternità:
In caso di parto “fortemente prematuro”; che si verifica cioè prima dei due mesi di congedo ante partum, il congedo si calcola aggiungendo ai tre mesi post partum tutti i giorni compresi tra la data del parto e la data presunta del parto, risultando così di durata complessivamente maggiore dei 5 mesi precedentemente previsti.
In caso di parto “prematuro”; che si verifica cioè nei due mesi di congedo ante partum, il congedo si calcola aggiungendo ai tre mesi post partum tutti i giorni compresi tra la data del parto e la data presunta del parto, risultando così di durata complessivamente maggiore dei 5 mesi precedentemente previsti.
Esempio:
In caso di parto “posticipato” rispetto alla data presunta, il congedo si calcola aggiungendo ai tre mesi post partum e ai due mesi pre partum il periodo intercorrente tra la data presunta e la data effettiva del parto risultando così di durata complessivamente maggiore dei 5 mesi precedentemente previsti.
In caso di parto gemellare non è previsto il diritto ad ulteriori periodi di congedo di maternità.
Come richiederlo
Ferma restando la durata complessiva del congedo, la lavoratrice può astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e, conseguentemente, nei quattro mesi successivi al parto a condizione che il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro.
La documentazione:
È riconosciuta alle lavoratrici la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto entro i cinque mesi successivi allo stesso.
Il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro.
La documentazione:
I giorni intercorrenti tra la data presunta del parto (26.06.2022) e il giorno prima del parto (29.06.2022) sono conteggiati come congedo di maternità pre partum. Solo in questo caso il congedo di maternità supera la durata massima dei 5 mesi previsti.