Perché siamo, tra le Università pubbliche generaliste, quella con il più alto livello di soddisfazione degli studenti.
Perché oltre ad avere un corpo docente di grande qualità e personale tecnico-amministrativo preparato e disponibile, abbiamo una dimensione tale che ogni studente è seguito e coccolato, i problemi si risolvono facilmente con i rapporti umani, che da noi sono facili e immediati.
Perché la nostra offerta formativa è ricca e sempre adeguate alle richieste del mercato del lavoro.
Perché i ranking internazionali ci posizionano nel top 5% delle università al mondo.
Perché gli studenti possono contribuire ai numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali; l’Università della Tuscia è al primo posto tra le università italiane con meno di 10000 studenti per attrazione dei fondi europei e ben quattro Dipartimenti su sei sono stati inclusi tra quelli di eccellenza.
Perché i nostri studenti trovano sempre posto in aula e hanno a disposizione ampi spazi comuni interni ed esterni nei nostri sei poli didattici.
Perché il calendario accademico e le sessioni d’esame sono organizzati in modo da consentire agli studenti di organizzarsi al meglio.
Perché i nostri studenti hanno numerose opportunità di tirocini, workshop, seminari e project work che gli consentono di completare al meglio la loro formazione per competere nel mercato del lavoro.
Perché siamo un’università internazionale, con tantissimi programmi per studiare all’estero, grazie anche alla nostra capacità di attrarre fondi comunitari e agli oltre 450 accordi di collaborazione con università e enti di ricerca in tutto il mondo.
Perché i nostri studenti possono imparare in laboratori all’avanguardia e in strutture come l’Azienda Agraria, l’Orto Botanico, il Centro Ittiogenico sperimentale presso la riserva naturale delle Saline di Tarquinia, il Centro Grandi Attrezzature, il Sistema Museale di Ateneo, il Centro Studi Alpino.
Perché abbiamo un Sistema Bibliotecario con un patrimonio librario di grande valore, con sale di lettura fruibili anche la sera e nei weekend.
Perché abbiamo sistemi avanzatissimi software e hardware di didattica innovativa e multimediale che facilitano lo studio e consentono di superare quegli ostacoli che limitano l’inserimento degli studenti con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento e degli studenti lavoratori.
Perché la Tuscia è il posto ideale per chi vuole studiare in Italia: alta qualità della vita, costi contenuti, alta qualità della formazione universitaria e vicinanza dell’area metropolitana della Capitale.
Ai tempi dell’università la parola “Protocollo” è divenuta a me familiare con l’ingresso in laboratorio che ha segnato l’inizio della parte sperimentale, tanto attesa. Non solo protocollo per una buona riuscita dell’esperimento ma in primis protocollo per definire le regole di collaborazione e lavoro all’interno della piccola comunità lab. Ora nella mia vita professionale, specie al tempo del Covid-19, ritorna la parola protocollo, ma con maggiore esperienza, per prevenire e garantire la sicurezza ad una comunità più estesa, la nostra comunità!
Silvia Volpi – Biologa Nutrizionista
Desideroso di fare un’esperienza da fuorisede, ho trovato nell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo una realtà a misura di studente, vivibile, accessibile, perfetta per laurearsi. Qui ho potuto studiare con passione la materia che mi appassiona da sempre, l’archeologia, scoprendo al contempo nuovi interessi, come quello per l’archivistica. Studiare all’Unitus è stato un fondamentale momento di crescita, fatto di opportunità, persone, amicizie e affetti.
Salvatore Sindoni – Dottorando in Archeologia presso l’Università degli Studi della Tuscia
La mia esperienza universitaria è iniziata già prima della maturità, quando ancora liceale, fermamente convinta ad iscrivermi al corso di laurea in Archeologia, da Roma decisi di recarmi a Santa Maria in Gradi per fare il test d’ingresso. Non avrei mai pensato che quella scelta mi avrebbe permesso di vivere l’esperienza più entusiasmante della mia vita. Iscrivermi all’Università della Tuscia è stato come entrare a far parte di una famiglia, una famiglia grazie alla quale sono cresciuta professionalmente, ho raggiunto importanti obiettivi e dove spero di trascorrere ancora molto tempo, continuando a frequentare e a vivere ancora quei luoghi che mi hanno accolto a braccia aperte otto anni fa.
Claudia Sorrentino – Assegnista in archivistica e tecnologie applicate alla valorizzazione dei beni culturali
Prima ancora di iscrivermi all’università ero certa di una cosa: volevo diventare archeologa. All’inizio l’università della Tuscia era “l’alternativa da provare”, per allontanarmi dal caos di Roma, per non sentirmi solo un numero, per fare una nuova esperienza. Tempo una settimana di corsi, mi sono sentita nella giusta direzione. Sì, avevo scelto l’indirizzo di studi adatto a me. Tempo un mese, mi sono sentita a casa. Dopo un anno, mi sono trasferita in città. Negli anni trascorsi all’Università della Tuscia non ho collezionato “solo” due Lauree (triennale e magistrale), ma esperienza, professionalità, amicizie e ricordi. Con l’Università della Tuscia sono cresciuta e mi sono affacciata agli studi all’estero, al mondo del lavoro e alle esperienze professionali più sicura e capace di quanto potessi desiderare.
Miriam Noto – Dottoranda in Storia e Geografia presso l’Università di Valencia
La storia della mia esperienza come studentessa all’Università della Tuscia inizia per caso nel lontano autunno del 1997 quando arrivai a Viterbo per iscrivermi alla facoltà di Beni Culturali spinta dalla passione per l’arte e per l’archeologia. Trovai subito un ambiente familiare e vivace, un fermento culturale stimolante e coinvolgente, un posto ideale per accogliere e far crescere i giovani che come me avevano tanti progetti per il futuro e tanti sogni da realizzare. Ancora oggi, a distanza di anni, dopo la laurea e i corsi seguiti, i seminari, i convegni, le conferenze, gli scavi archeologici e le numerose iniziative alle quali ho avuto il piacere e l’onore di poter prendere parte, sono certa che non potrò mai rompere il vincolo che mi lega a questa importante realtà universitaria che è stata e continua ad essere il punto di riferimento per la mia formazione professionale.
Sabrina Sabatini – Archeologa
Ho frequentato l’Università degli Studi della Tuscia negli anni in cui nasceva la Facoltà di Lingue. Luogo di incontri importanti, ricordo quegli anni con infinita gratitudine per i miei Maestri e con la nostalgia per le tante belle relazioni che da quegli anni hanno avuto origine. Poi ci sono le impressioni e i ricordi. La strada ancora sterrata che percorrevamo, la struttura nuova di via S. Camillo de Lellis, attuale sede del DIBAF, l’aula magna dove seguivamo le lezioni delle materie più affollate… la stessa dove nel novembre del 1990 raccolsi i frutti del percorso: 110 cum laude e i complimenti dei docenti presenti. Un lungo cammino quello del “nostro” Ateneo da quegli anni. Un cammino che cercheremo di sostenere con l’Associazione Alumni.
Clara Vittori – Dirigente scolastico del Liceo Ginnasio Mariano Buratti di Viterbo, classico e linguistico