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Didattica internazionale per il progetto Erasmus+ BESTNATURE nelle Aree Protette del Sud Italia

Si è conclusa la prima BESTNATURE Field Week (BFW), organizzata nell’ambito del progetto Erasmus+ “Boosting EU Biodiversity Strategy by empowering high education curricula and green skills for nature protection and restoration”, svoltasi dal 22 al 28 settembre 2024 nel Parco Nazionale del Pollino, nella Riserva Naturale Orientata del fiume Argentino e nella Riserva Naturale Regionale Foce del Fiume Crati. Al progetto BESTNATURE, coordinato dal Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche (DEB) dell’Università degli Studi della Tuscia, partecipano l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e il Raggruppamento Biodiversità del CUFAA, l’Università di Passau (Germania), l’Università di Graz e di Scienze Applicate della Carinzia (Austria),  e la start-up E.C.O. Institut for Ecology (Austria). In linea con gli obiettivi fissati dalla Strategia Europea per la Biodiversità, il partenariato sta sviluppando, dallo scorso anno, modelli e metodi didattici innovativi sui grandi temi della conservazione della biodiversità e del restauro degli ecosistemi, destinati a tutti i livelli della formazione universitaria, dalla laurea triennale al dottorato di ricerca. In particolare, i partner collaborano nella costruzione ed implementazione di un corso innovativo di educazione e formazione blended, costituito da un modulo teorico e un modulo applicato “Theory and Application in Biodiversity Conservation”.

Le Field Week di biologia e di ecologia applicate alla conservazione della natura, svolte direttamente all’interno delle Aree Protette dei Paesi partner, completano la formazione teorica, sviluppata attraverso la piattaforma digitale per l’e-learning Moodle. Durante la prima di queste settimane, una trentina di studenti universitari provenienti da Italia, Austria e Germania, sono stati guidati da docenti e ricercatori delle Università coinvolte nel progetto, dal personale e dalle guide delle diverse Aree Protette ospitanti, e dai Carabinieri Forestali del Raggruppamento Biodiversità, in un viaggio alla scoperta degli ecosistemi e della biodiversità nelle aree protette del Sud Italia, tra Basilicata e Calabria. Sono intervenuti, inoltre, esperti sui patrimonio mondiali UNESCO, docenti e studenti di altre Università italiane (Università della Basilicata) e straniere (Università del Nevada). La settimana di esercitazioni ha permesso agli studenti di essere coinvolti in prima persona nelle attività di campo, svolgendo monitoraggi e studi per la conservazione della biodiversità.

Le diverse tecniche di analisi e monitoraggio, sia tradizionali che innovative, condotte in vari habitat, hanno fornito un quadro sulla conservazione della biodiversità e la protezione degli ecosistemi. Questo approccio, osservato da più prospettive, offre agli studenti una visione interdisciplinare e competenze trasversali, fondamentali per raggiungere gli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità 2030. Le tecniche di monitoraggio che hanno visto impegnati gli studenti sono state: installazione di microfoni per la caratterizzazione del paesaggio acustico (soundscape analysis), installazione di trappole a caduta per insetti del suolo (pitfalls), camera traps, birdwatching, rilievi vegetazionali per l’analisi delle comunità vegetali,  realizzazione di aree di saggio per descrivere composizione e struttura forestali, monitoraggio degli ambienti fluviali mediante campionamento di organismi bioindicatori (macroinvertebrati), campionamento di DNA ambientale da suolo e acqua (eDNA), telerilevamento e acquisizione di dati sulla struttura della vegetazione mediante volo con drone con sensore LiDAR (Light Detection and ranging), prelievo di carote legnose per l’analisi dendrocronologica e di carote di sedimento in aree umide, per la ricostruzione ecologica dell’ambiente legato alle passate interazioni uomo-ambiente. Tra le attività proposte vi è stata anche la visita a diversi musei dislocati sul territorio, tra cui il Museo Geo-Paleontologico di Rotonda (PZ), il Museo del Mare della Riserva della Foce del Fiume Crati (Cassano all’Ionio, CS), l’EcoMuseo del Parco Nazionale del Pollino (Rotonda, PZ). Questo ha permesso di riflettere sul ruolo che i musei giocano nel coinvolgere i cittadini sul tema della conservazione della biodiversità.

I dati raccolti nel corso della settimana di rilevamenti saranno analizzati dagli studenti sotto la guida dei docenti attraverso webinar, al fine di redigere un report finale dove ciascuno di loro sarà impegnato su almeno due linee di monitoraggio, in modo da sviluppare competenze interdisciplinari. L’attività di reporting, propedeutica al rilascio dei crediti formativi, è stata avviata l’ultimo giorno, durante un confronto diretto tra docenti e studenti (mentors and mentees). La varietà di ecosistemi, dalla faggeta vetusta UNESCO del Pollinello, componente strategica del sito seriale “Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”, fino agli ecosistemi dunali e fluviali, ha inoltre consentito agli studenti di entrare in stretto contatto con un vasto panorama di tecniche per il monitoraggio della biodiversità nei complessi paesaggi mediterranei.

L’approccio multi- e interdisciplinare adottato per valutare lo stato di salute degli ecosistemi ha permesso agli studenti di comprendere l’importanza del monitoraggio nel garantire l’efficacia della gestione delle aree protette. L’obiettivo del progetto BESTNATURE è infatti quello di fornire ai futuri professionisti e ricercatori competenze avanzate sul monitoraggio della biodiversità e sulla gestione sostenibile degli ecosistemi. Con il superamento dell’esame, gli studenti entreranno a far parte di un network internazionale che potrà contribuire alle sfide presenti e future della transizione ecologica.