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La primavera dell’inclusione all’UNITUS

I progetti ISENSE, UNITE e le testimonianze sull’inclusione a 360°

È tornata la primavera e con lei “La primavera dell’inclusione” nella sua seconda edizione.
L’evento, sotto il patrocinio di Rome Technopole e all’interno della giornata delle Università Svelate, si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi della Tuscia in occasione dell’equinozio di primavera.

Durante la giornata sono stati presentati i risultati intermedi del progetto ISENSE, co-finanziato dall’Unione Europea nel contesto del programma Erasmus+. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge 9 partner, universitari e non, da 5 paesi diversi e che mira a realizzare strumenti a supporto di studentesse e studenti con disturbi uditivi nel contesto universitario.

È stata anche l’occasione per condividere con studentesse e studenti il nuovo progetto UNITE, sempre finanziato nell’ambito del programma europeo Erasmus+, con l’obiettivo di realizzare un ecosistema universitario basato su inclusione e didattica innovativa e di qualità grazie alla collaborazione con università ed enti privati da Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo, Olanda e Rep. Ceca.

Oltre i progetti UNITUS sulla tematica, è stata l’occasione di ascoltare la testimonianza di ospiti illustri.

Floriana Filomena Ferrara, CSR Manager di IBM, ha raccontato la sua esperienza di vita e come sia stato possibile abbattere gli stereotipi legati al genere e ai disturbi dell’apprendimento.

Salvatore Regoli, presidente dell’Associazione Juppiter, ha raccontato l’ambizioso progetto “L’avventura ha le ali grandi – Destinazione Capo Nord”, che porterà i ragazzi speciali dell’associazione a viaggiare per l’Europa alla scoperta di nuove emozioni.

L’associazione italiana dislessia ha presentato le nuove azioni che si intendono mettere in atto per garantire l’inclusione e la sensibilizzazione sui disturbi dell’apprendimento in ambito universitario, mentre l’ente nazionali sordi – sede provinciale di Viterbo ha sensibilizzato sulla cultura della comunità di persone non udenti, facendo capire quanto sia importante la comunicazione e come la lingua dei segni sia una vera e propria lingua.

Infine, è stato presentato il progetto “alla scoperta delle tracce narranti” del Sistema Museale di Ateneo, che ha inaugurato il nuovo percorso multimediale che garantisce una maggior accessibilità alle collezioni museali.

“Quando si decide di ripetere un evento per la sua seconda edizione, vuol dire che la prima è stata un successo”, esordisce in questo modo Juri Taborri, ricercatore del gruppo di Ingegneria e promotore dell’evento. “Grazie agli ospiti e alla partecipazione numerosa, l’edizione di quest’anno è stata, se possibile, migliore della precedente, ricca di spunti di riflessione e di possibili idee per il futuro. Siamo certi che ci sarà anche la prossima edizione, perché l’Università della Tuscia vuole restare un punto di riferimento sulle tematiche dell’inclusione a livello universitario”.

Viterbo, 27 marzo 2024