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Rome Tech & Unitus: Elaborazione ultraveloce di osservazioni del cielo in raggi X nell’universo in Cloud

Unitus nell’ambito dell’ecosistema dell’innovazione di Rome Technopole ha rielaborato per la prima volta 20 anni di osservazioni dell’universo effettuate dal telescopio orbitante Neil Gehrels Swift della NASA.

L’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo nell’ambito delle iniziate legate al sistema dell’innovazione di Rome Technopole ha partecipato a riprocessare 20 anni di osservazioni dell’universo profondo da parte del telescopio orbitante attorno alla terra denominato Neil Gehrels Swift Observatory della NASA. Il Dr. Costantino Zazza, Ricercatore di massima critica in Rome Technopole precisa “Riprocessare l’intero archivio di una sonda spaziale orbitante dal 2004 ha richiesto elaborazioni a forte contenuto tecnologico in grado di combinare tecnologie tradizionali di computazione parallela ad alte prestazioni, con apps in container Docker e distribuiti ed orchestrati in un network in Cloud.” Nello specifico parliamo di più di seicentomila singole osservazioni che hanno la finalità di caratterizzare la dinamica dell’Universo andando alla ricerca di alcuni degli eventi più catastrofici conosciuti, i lampi cosmici di raggi gamma (o Gamma Ray Bursts, GRBs), percorrendo distanze intergalattiche. La computazione avrebbe richiesto almeno sei mesi di tempo se effettuata in ambito tradizionale. RomeTech&Unitus hanno rielaborato l’intero archivio di una sonda importante per NASA come Swift – prendendo i dati depositati nel Goddard Space Flight Center (GSFC) in Greenbelt, Maryland – in 60 ore, ossia in meno di tre giorni!”

L’intera riclassificazione delle misurazioni dell’osservatorio di Swift è già disponibile all’intera comunità scientifica internazionale così come a semplici curiosi mediante la piattaforma Web Firmamento della New York University di Abu Dhabi accessibile a questo indirizzo.

Il Dr. Paolo Giommi – in precedenza Direttore dello Science Data Center di ASI (ASDC) – che ha partecipato alla realizzazione dell’osservatorio di Swift così come alla ricerca effettuata aggiunge “La possibilità di processare tutti i dati scientifici di una missione spaziale e renderne pubblici i risultati in tempi brevissimi rappresenta un significativo passo avanti verso sistemi di distribuzione dei dati sempre più rapidi e orientati al concetto dell’Open Science”.