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Specie reattive dell’ossigeno ed evoluzione… una questione di compromessi!

La vita sulla Terra è sorprendentemente ricca. Si presenta in molte forme, dimensioni, e colorazioni, ma anche in innumerevoli strutture molecolari. Perché il nostro pianeta è così ricco di vita? Quali sono le fonti di questa enorme diversità biologica? Queste domande possono significare molte cose e quindi possono avere risposte diverse. Molti scienziati sono interessati nelle cause prossime (fisiologiche e molecolari) di questa diversità biologica, e in cosa questa significhi per la resilienza e l’adattabilità degli animali ai cambiamenti ambientali. Negli ultimi 20 anni, ci si è resi conto che l’interazione tra alcune molecole chiamate specie reattive dell’ossigeno e altre molecole chiamate antiossidanti possa avere effetti drammatici sulla generazione e sull’evoluzione della diversità biologica, con particolare riferimento alle strategie di crescita e sviluppo, alla riproduzione o ai processi di invecchiamento. Unendo questioni relative all’ecologia evolutiva e alla fisiologia dello stress ossidativo, il recente libro “The Role of Organismal Oxidative Stress in the Ecology and Life-History Evolution of Animals” del Prof. David Costantini, docente di Fisiologia presso il Dipartimento di scienze Ecologiche e Biologiche (DEB) dell’Università degli studi della Tuscia, pubblicato dalla casa editrice Springer nella serie Fascinating Life Sciences, offre un esame affascinante di come processi su scala molto piccola, come quelli che avvengono all’interno delle nostre cellule, possano influenzare processi su grande scala che generano diversità biologica. In particolare, il libro evidenzia come la generazione di biodiversità possa essere favorita, vincolata o guidata dall’interazione tra le specie reattive dell’ossigeno generate dalle cellule e gli antiossidanti sintetizzati o acquisiti con la dieta dall’organismo.

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