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Unitus scala oltre 150 posizioni nel ranking QS

Sono stati pubblicati i risultati del QS World University Rankings, una delle classifiche universitarie più prestigiose a livello mondiale. L’Università della Tuscia è una delle 42 università italiane presenti nel ranking e ha migliorato significativamente la propria posizione rispetto all’anno precedente, avanzando di oltre 150 posizioni e collocandosi nella fascia 901-950 a livello globale.

A livello europeo, secondo il QS-Europe Ranking, l’Università della Tuscia si è posizionata al 437º posto, registrando un miglioramento rispetto all’edizione precedente. In particolare, l’Ateneo viterbese si distingue per il 66º posto nel numero di pubblicazioni per docente e il 191º posto per il numero di studenti internazionali.
Tra i 51 atenei italiani inclusi nel ranking europeo, l’Unitus si colloca al quarto posto nella “international student diversity”, che misura l’incidenza degli studenti internazionali e la diversità delle nazionalità di provenienza.

“Il fatto stesso che Unitus sia inclusa nelle classifiche delle migliori università al mondo è motivo di grande soddisfazione, e il significativo miglioramento registrato quest’anno indica che il nostro ateneo ha ormai una dimensione internazionale consolidata,” afferma Stefano Ubertini, Rettore dell’Ateneo. “A livello globale, l’impatto e la qualità dei prodotti della ricerca scientifica dei nostri docenti continuano a crescere, come dimostra il numero di citazioni per docente. Grazie a questo parametro, ci posizioniamo al 315º posto al mondo, guadagnando 94 posizioni rispetto alla passata edizione. Questo eccellente risultato si basa su 3.335 pubblicazioni dei nostri docenti, pubblicate tra il 2018 e il 2022, e oltre 51.000 citazioni ricevute tra il 2018 e il 2023.”
“Nel ranking europeo – continua il Rettore – occupiamo la 14ª posizione in Italia per la employer reputation, un risultato che ci rende molto fieri perché riflette le opinioni positive che i datori di lavoro hanno del nostro Ateneo e della nostra offerta formativa.”

La metodologia di costruzione del QS-WUR, recentemente revisionata, si basa su cinque macro-dimensioni: “Research and Discovery” con un peso del 50% sul punteggio finale, misurata tramite gli indicatori di reputazione accademica e numero di citazioni per docente; “Employability and Outcomes” (peso del 20%), che comprende gli indicatori relativi alla reputazione occupazionale dell’Ateneo e agli sbocchi lavorativi dei laureati; “Learning Experience” (peso del 10%), sintetizzata dal rapporto docenti/studenti; “Global Engagement” (peso del 15%), che valuta il grado di internazionalizzazione dell’Ateneo misurato dalla proporzione di docenti stranieri (5%), studenti internazionali (5%) e dall’intensità delle partnership internazionali nelle attività di ricerca (5%); e “Sustainability” (peso del 5%), che valuta l’impatto sociale ed ambientale delle università come centri di istruzione e ricerca.
“L’edizione attuale di QS-WUR,” aggiunge Luca Secondi, Delegato del Rettore per il posizionamento nazionale ed internazionale, “ha valutato quasi 6.000 istituzioni a livello mondiale, sulle oltre 20.000 esistenti, includendo nella classifica solo 1.503 università di 106 diverse nazioni e prendendo in considerazione circa 17,4 milioni di pubblicazioni e 176 milioni di citazioni a livello mondiale. A livello europeo, il QS-Europe ha classificato 685 università, e tra le 51 università italiane incluse ha riconosciuto il nostro Ateneo come un’istituzione con intensità di ricerca ‘very high’.”